Metaverso: quali rischi?
Nel precedente articolo “Metaverso: novità o eredità?” abbiamo visto come il Metaverso potrebbe rappresentare la “seconda vita” di Second Life. Ma il Metaverso dovrà inevitabilmente affrontare un grosso problema che il suo predecessore non è riuscito a risolvere: quello della “polizia virtuale” per regolare e controllare tutte le attività e comportamenti illegali e non-etici.
Quali sono gli spauracchi maggiori riguardo la privacy e la sicurezza?
- La proprietà intellettuale
Il Metaverso, essendo basato su tecnologia blockchain (già messa a dura prova da attacchi di varia natura quali pishing, routing, Sybil, etc.), potrebbe subire attacchi informatici di violazione degli account degli utenti e la relativa compromissione di dati sensibili (ad es. metadati relativi a preferenze e interessi che possono rivelare informazioni su preferenze e interessi nel mondo reale).
Se consideriamo che nel Metaverso ogni utente può avere più di un avatar (uno per il lavoro, uno per lo sport, uno per la vita privata, etc.), il rischio per la sicurezza si moltiplica. Anche l’ambiente in cui si muovono e interagiscono gli utenti potrebbe essere a rischio. Pensiamo, ad esempio, ad una riunione importante di lavoro all’interno di una stanza virtuale privata; uno degli avatar partecipanti (che rappresenta una persona conosciuta all’azienda) potrebbe in realtà essere un impostore che ha violato quell’account e carpire informazioni di business sensibili per l’azienda.
- Gli atteggiamenti aggressivi
Parliamo di minacce, molestie sessuali e altro ancora. Il Center for Countering Digital Hate ha stimato che un incidente di questo tipo si verifica ogni sette minuti su VR Chat, l’app social più recensita nel VR Metaverse di Facebook. In un articolo del New York Times, la gamer Chanelle Siggens ha raccontato di aver subito un’aggressione sessuale da un avatar di un altro utente.
Comunicazione aptica
Una rivoluzione tecnologica emergente nell’interazione uomo-macchina è la comunicazione aptica. Si tratta dell’utilizzo di indumenti aptici (giubbotti e guanti) che permettono di avvertire sul proprio corpo sensazioni del mondo virtuale come se fossero reali. Uno schiaffo, un proiettile, un qualsiasi contatto virtuale, compreso anche un atteggiamento aggressivo, sono percepiti come reali. Tutto questo potrebbe aggravare ulteriormente la situazione rendendo il controllo di questi atteggiamenti quasi un’impresa titanica.
- Criminalità e terrorismo
Il mondo virtuale potrebbe fornire a gruppi criminali degli spazi dove effettuare frodi, riciclaggio di denaro, transazioni fuori dalla legalità. Trend Micro, azienda leader nella cybersecurity, ha lanciato l’allarme parlando di evoluzione del DarkWeb in Darkverse molto più reale e protetto dove poter testare crimini da replicare nel mondo reale.
Anche organizzazioni terroristiche potrebbero trovare terreno fertile per le loro attività di propaganda politico-religiose. Il Metaverso potrebbe essere utilizzato come spazio di reclutamento, addestramento e coordinamento di atti terroristici.
Chi controllerà tutto questo? In che modo? Ne parliamo nel prossimo articolo.