Accessibilità dei siti web: la nuova sfida digitale
“Il Web è progettato […] per essere universale: per includere tutto e tutti.” Parlava così Tim Berners-Lee nel 2007 durante il discorso “The Mobile Web 3GSM World Congress” a Barcellona. Eppure, proprio dallo sviluppo di nuove tecnologie e dalla crescita esponenziale del web nasce l’idea di disuguaglianza digitale, il cosiddetto “digital divide”: il web è cresciuto senza una vera e propria struttura, generando un divario digitale sempre più evidente. Inoltre, accade ormai molto spesso che si realizzino siti web e applicativi tenendo conto principalmente dell’aspetto grafico e molto meno di usabilità, accessibilità ed esperienza utente. Problema che si riversa soprattutto nei confronti di utenti affetti da disabilità.
Per riportare qualche numero:
Numeri importanti se pensiamo che la maggior parte del nostro tempo lo trascorriamo ormai a switchare tra un sito e l’altro.
La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità parla chiaro: l’accesso alle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni viene riconosciuto come un diritto umano fondamentale. Di conseguenza l’inaccessibilità del web costituisce una barriera digitale importante.
Legge Stanca
Ma cosa si intende per accessibilità? La Legge Stanca del 2004 così la definisce:
“…per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici, ivi inclusi i siti web e le applicazioni mobili, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari…”.
La legge finora ha sempre determinato la linea da seguire per i siti web dei Comuni, delle Città, delle ASL e AUSL, oltre che di tutte le altre Pubbliche Amministrazioni. Il DL 76/2020 ha tuttavia esteso alcuni obblighi ai soggetti che con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a 500 milioni di euro. Questi soggetti, infatti, sono tenuti a fornire e aggiornare periodicamente la Dichiarazione di Accessibilità sulla conformità dei rispettivi siti web rispetto alla legge. Questo significa che i servizi online di grandi aziende private devono essere adeguati al DL e la scadenza è stata fissata al 5 novembre 2022. Tutti gli altri operatori economici avranno tempo fino al 2025.
Dichiarazione di Accessibilità
La “Dichiarazione di Accessibilità” è un documento scritto per esprimere la propria conformità agli standard di accessibilità web. Le PA e le aziende private interessate devono depositare ogni anno la propria dichiarazione di accessibilità all’AgID seguendo l’apposito modello ed esporre il link con la dicitura “Dichiarazione di accessibilità” nel footer per quanto riguarda i siti web, e nella sezione dedicata alle informazioni generali riportate nello store per quanto riguarda le applicazioni mobile. Il non adeguamento può comportare una sanzione amministrativa fino al 5% del fatturato.
Principi di Accessibilità
Le World Content Accessibility Guidelines (WCAG) ci forniscono le misure per rendere un sito accessibile. Si tratta di linee guida pubblicate dal World Wide Web Consortium (W3C), che descrivono nel dettaglio tutte le misure concrete da adottare per rendere i contenuti web più accessibili alle persone con disabilità. Secondo queste linee guida i principi di accessibilità sono quattro:
Percepibilità
le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti nei modi in cui essi possano percepirli. Ad esempio è importante fornire alternative testuali per qualsiasi contenuto non di testo, in modo che questo possa essere trasformato in altre forme fruibili secondo le necessità degli utenti come stampa a caratteri ingranditi, braille, sintesi vocale, simboli o un linguaggio più semplice;
Utilizzabilità
i componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono essere utilizzabili; è importante cioè rendere disponibili tutte le funzionalità tramite tastiera;
Comprensibilità
le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere comprensibili;
Solidità
il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in maniera affidabile da una grande varietà di programmi utente, comprese le tecnologie assistive, garantendo la massima compatibilità.
Quando un sito web è davvero accessibile?
Nel concreto quando:
- Vengono utilizzati i tag HTML corretti;
- I video hanno i sottotitoli;
- I link sono ben visibili a prescindere dal colore (devono essere sottolineati);
- Il focus è riconoscibile e si differenzia dal resto della pagina;
- La scelta dei colori ha un contrasto adeguato;
- Sono presenti testi alternativi semanticamente significativi nelle immagini;
- Il sito è navigabile correttamente utilizzando solo la tastiera, con presenza dell’indicatore del focus;
- Tanto tanto altro….
Tuttavia l’accessibilità di un sito web non si ferma qui. Per esempio anche se un sito, lato codice e design, fosse pienamente accessibile, l’inserimento di un PDF importato da uno scanner renderebbe comunque il contenuto inaccessibile e illeggibile per gli utenti non vedenti che usano gli screen reader. Per questo l’accessibilità è un processo che riguarda tutti gli attori coinvolti in un progetto digitale: designer (UX e UI), sviluppatori, creatori di contenuti (PDF, video, podcast, immagini, blog).
I vantaggi dell’usabilità
Un sito ben fruibile e accessibile porta benefici a tutti, compresi gli owner. Investire in accessibilità e usabilità porterà ad un accrescimento della soddisfazione dell’utente (customer satisfaction), e di conseguenza ad un numero maggiore di visite al sito web. Inoltre accessibilità e SEO sono collegate. Alcuni studi affermano che la trascrizione dei contenuti audio, ad esempio, aumenti la visibilità organica fino al 50%. A quel punto l’accessibilità non è più solo una questione di inclusività. L’accessibilità incidendo sulla SEO, incide anche sul numero di accessi e quindi sul successo di un servizio digitale.
Per un mondo digitale più inclusivo
Data l’importanza che l’usabilità riveste nell’interazione tra utente e applicazione web, è fondamentale porre la massima attenzione alla progettazione orientata all’usabilità e alla relativa misurazione, attraverso un processo di inclusione degli utenti sin dalla fase di progettazione dei servizi. Il tema dell’accessibilità deve evolvere in una vera e propria cultura dell’accessibilità, da considerare a priori e non più a posteriori di un progetto. La verifica di accessibilità è una combinazione di attività da fare non a sito concluso, ma in fase di analisi e progettazione.
Hai già un sito web e non hai proprio intenzione di buttare tutto?
Anche in questo caso possiamo sostenere le aziende nel loro processo di crescita. Grazie alla clausola denominata “onere sproporzionato“, per cui AgiD ci spiega che ci possono essere delle deroghe. Per esempio quando lo sforzo finanziario è ritenuto eccessivo, alla luce di quanto già investito di recente (prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento). Questo significa che, con l’implementazione di un tool digitale e una ‘dichiarazione di accessibilità’ ben scritta, è possibile rendere un sito già esistente accessibile e conforme alla legge.
Un approccio che abbiamo già sperimentato con i nostri clienti e che permette appunto di adeguarsi alla normativa in modo veloce.
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